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Messaggio di avviso

Scisciano. Ecco la lettera del sindaco Edoardo Serpico e del Coordinatore del progetto SAI del Comune di Scisciano Francesco Evangelista.

Gentilissimi,

la guerra che da giorni sta devastando l’Ucraina chiama tutte e tutti noi non solo a costruire importanti momenti di riflessione pubblica sull’urgenza della PACE ma anche e soprattutto ad agire concretamente in aiuto della popolazione ucraina presente in Italia e dei profughi in arrivo. Io non credo che di fronte a una guerra l’urgenza vera sia di “spiegare ciò che sta succedendo”. Ciascuno e ciascuna di noi dovrebbe invece fare qualcosa, anche una piccola cosa, nei luoghi dove vive e dove, per l’appunto, qualcosa può fare.
Per questo motivo come comune di Scisciano attraverso il nostro progetto SAI (Sistema Accoglienza ed Integrazione) abbiamo deciso di mettere in campo una rete di azioni che pensiamo possano essere estese a tutti i comuni dell’area nolana e non solo.
Riteniamo infatti importantissimo il DL approvato dal Consiglio dei Ministri che prevede che i cittadini ucraini vengano ospitati all’interno del sistema Centro Accoglienza Straordinario (Cas) e della rete SAI pur non avendo ancora presentato domanda di protezione internazionale.
Proprio sulla base dell’esperienza del nostro Comune nella gestione dei servizi di accoglienza della rete SAI abbiamo deciso di dotarci di alcune linee guida di base che mettiamo a disposizione assieme alla nostra struttura di accoglienza dei comuni dell’area Nolana.

Costruire una prima accoglienza di prossimità

Riteniamo quindi fondamentale la costruzione di una prima misura di accoglienza integrata con i servizi di accoglienza SAI e coordinata quindi con la Questura e la Prefettura di Napoli. Un’accoglienza del genere può svilupparsi in più modi, noi abbiamo strutturato due percorsi che riteniamo facilmente replicabili anche nei territori limitrofi:

  1. Accoglienza diffusa in famiglia

La cosiddetta “accoglienza in famiglia” potrebbe potenzialmente contribuire a prevenire un rischio di vulnerabilità socio-economica delle persone in fuga dalla guerra e favorire – più di ogni altro intervento – le dinamiche di inclusione sociale.
Condizione indispensabile per l’avvio di interventi di accoglienza in famiglia è la loro realizzazione in qualità di strumento proposto nell’ambito di un percorso personalizzato di accoglienza e a disposizione del progetto SAI per favorire la semiautonomia dei beneficiari.
Sono, infatti, da considerarsi come misure di “secondo livello”, funzionali all’accelerazione dei percorsi di uscita ovvero da contemplare – secondo i singoli casi – come iniziative alternative all’accoglienza nelle strutture preposte. Intesa in tal senso l’accoglienza in famiglia non può esulare dalle progettualità locali e dai suoi attori tra i quali è fondamentale prevedere un circuito virtuoso quadrangolare per garantire gli ospiti e, al tempo stesso, gli ospitanti:
– il comune e i suoi servizi sociali, per ricondurre gli interventi nell’ambito del SAI e del welfare locale, per procedere alla selezione, all’individuazione e al supporto alle famiglie;
– Il SAI territoriale nel suo complesso per garantire l’erogazione dei servizi specifici per la presa in carico di migranti forzati, a completamento dell’accoglienza integrata;
– le famiglie per l’effettiva accoglienza;
– i diretti interessati, richiedenti e titolari di protezione internazionale/umanitaria, ai quali dovrà necessariamente essere richiesta una partecipazione attiva al percorso.
Nella realizzazione degli interventi di accoglienza in famiglia si deve innanzitutto riconoscere la centralità del comune e dei suoi servizi sociali nella programmazione e nel coordinamento degli interventi nella loro complessità, nonché nelle procedure di selezione, individuazione dei nuclei familiari e del loro supporto, soprattutto in termini di supervisione.

  1. Accoglienza in strutture pubbliche

Pensiamo sia importante che i comuni in possesso di strutture idonee a garantire percorsi di accoglienza mettano tale patrimonio al servizio di una strutturazione dei percorsi di accoglienza che ruoti attorno ai percorsi di accoglienza SAI.
Immaginiamo la messa a disposizione di appartamenti e centri collettivi in luoghi abitati, facilmente raggiungibili da servizi di trasporto pubblico cercando di valorizzare innanzitutto i beni confiscati, demaniali e pubblici. Per quanto riguarda la distribuzione dei beneficiari, immaginiamo anche qui una strutturazione sul modello sai con un rapporto in base ai servizi igienici di 1 ogni sei ospiti.

Per un’accoglienza dignitosa e strutturata
Per quanto riguarda le modalità di strutturazione dei percorsi di accoglienza il Comune di Scisciano impegnerà l’equipe del progetto SAI nella strutturazione dei percorsi individualizzati come da prassi del manuale operativo SAI, partendo dai patti di accoglienza e dagli adempimenti burocratici immediati (comunicazioni a questura, prefettura, polizia locale, nonché iscrizione al SSN). La nostra equipe, composta da operatori all’accoglienza, all’integrazione e al supporto legale, nonché da psicologo, mediatori e legali, si propone di affiancare ed accompagnare anche i servizi sociali dei comuni che vorranno aderire alla nostra rete di accoglienza SAI nella strutturazione di percorsi di accoglienza integrata e inclusiva.

Richiesta di Protezione e riconoscimento per tutti gli ucraini che vivono in Italia

Il tema della protezione internazionale per tutte e tutti i profughi in arrivo è ovviamente una questione primaria e necessaria per garantire sicurezza a tutte e tutti le persone che faticosamente stanno cercando di raggiungere l’Italia. Allo stesso modo, il riconoscimento e la regolarizzazione delle persone ucraine già presenti sul territorio è uno strumento indispensabile per poter promuovere il mutuo soccorso tra i membri della comunità ucraina e l’articolazione di corridoi umanitari e ricongiungimenti familiari quanto più possibile rapidi e programmati.
Per questo motivo pensiamo sia fondamentale che i comuni si dotino di sportelli di segretariato sociale che possano mettere in contatto i profughi e i cittadini ucraini in attesa di regolarizzazione con gli uffici immigrazione della questura e della prefettura di Napoli. Una corretta informazione sulle modalità d richiesta di protezione è quantomai necessaria e per questo motivo il nostro comune, assieme alle associazioni YaBasta! e Nova Koinè, nell’ambito del progetto SAI, ha dato vita ad un servizio di consulenza telefonica per gli uffici anagrafici comunali ed i servizi sociali dei comuni limitrofi ed una banca contatti di mediatori e operatori legali formati sulla protezione internazionale – SOS MIGRANTI 379 172 4040.

La Costruzione della rete territoriale sulla questione sanitaria

E’ necessario stringere e creare rapporti con i servizi socio-sanitari del territorio. È importante (non solo nel caso di progetti territoriali con servizi dedicati all’accoglienza di situazioni di vulnerabilità relativa alla salute, fisica e mentale, per i quali è obbligatorio) la stipula di protocolli di intesa operativi con la ASL di riferimento, al fine di rendere maggiormente accessibili al richiedente o titolare di protezione internazionale/umanitaria i vari servizi sanitari del territorio, promuovendo la rimozione di ostacoli di natura burocratica, linguistica e sociale, anche attraverso l’intervento di mediatori culturali. Nell’accompagnamento ai servizi socio-sanitari si sottolinea l’importanza dell’accompagnamento qualificato, in quanto facilita il successo degli eventuali interventi di carattere sanitario, consentendo al personale medico e para-medico di relazionarsi all’utente in modo consapevole. Una delle difficoltà principali, infatti, è quella di riuscire a diagnosticare correttamente l’origine del malessere, il rischio, altrimenti, come riportato ampiamente in letteratura, è quello di obbligare la persona a un’incessante catena di esami clinici e terapie inefficaci alla ricerca di una base organica del sintomo. Il percorso verso un corretto riconoscimento e una ri-collocazione del “sintomo” si apre necessariamente ad altre dimensioni di significato. Anche per questa tipologia di intervento come Comune abbiamo deciso di offrire la consulenza dell’operatore sanitario del nostro progetto di accoglienza SAI a tutti i comuni che ne avranno bisogno.

Il giorno 03/03/2022 dalle ore 16 si terrà a Marigliano un primo momento di confronto con le comunità ucraine e con le realtà sociali ed istituzionali del territorio. Nell’ambito di questo incontro vogliamo iniziare un percorso di costruzione di una rete di accoglienza nolana che possa mettere insieme più territori valorizzando i percorsi già attivi e le specificità solidali di ogni territorio. Per questo motivo come amministrazione invitiamo tutte e tutti gli amministratori dell’area nolana a partecipare ed a prendere contatto con il nostro ufficio SAI per la strutturazione di percorsi di accoglienza che possano rendere il nostro impegno per la pace un impegno del fare e della solidarietà quotidiana.